sabato 8 febbraio 2014

GIOVENTU' SBOCCIATA

"Cazzomene della crisi, faccio solo la 6 litri".
2014, Milano, Italia. Tavolo con il Moet, poppin' bottles in the air.
Il Pagante è il gruppo più figo degli ultimi anni.

Stupiti lo dica io? Bene, ricredetevi.
Sarò anche quello di Bruciamo vivi, ma non sono certo quel tipo di rapper che gira millantando di essere "cresciuto ascoltando Guccini e De André". A me fanno cagare.
E se è vero che il secondo CD che mi comprai fu Life after Death di BIG, è verissimo che il terzo fu Alba Vol.2.

Ora di fronte a Il Pagante trovo uniti i 2 universi principali del mio background: rap e tamarrate.
In più -fattore che adoro- questi ragazzi al tempo stesso si divertono e se ne fottono. Non è cosa da poco, o per lo meno non è cosa da me, che non me ne sono mai fottuto e di conseguenza mi sono divertito limitatamente, con tutto l'amaro (non Averna-in taverna) che ho dovuto buttar giù per colpa di una certa marmaglia rappusa con cui ho interagito per un decennio abbondante.
Il team è una bomba:
  • prima cosa, il sound (farina dei giovanissimi Merk&Kremont, da che mi risulta) è di livello;
  • Eddy Virus sarei fiero se fosse mio cugino minore e l'avessi introdotto io al rap. 10 e lode per avere la faccia di tolla di metter su la faccia da culo e lanciarsi dentro 'sta cosa;
  • Federica Napoli è per tantissimi motivi il valore aggiunto della front line. Uno? La maniera strafottente con cui alza la manina e fa la mossa del collo-destrasinistra. Lei sarei fiero se fosse mia sorella, perché una che dice "Cazzo mene della crisi" è il giusto contrappasso per uno che se n'è uscito con Senza processo;
  • la Roby Branchini, invece, è un concentrato di sueg ed è strategico non averla come parente, nell'eventualità di un CBCR.

In più, tutto il corollario di amici che stanno attorno sono gente non scontata: ci stanno, si lanciano, mettono la faccia senza rompere i coglioni...e ne escono bene. Inoltre il tizio delle rose, i pischelli e chiaramente il monumentale Dott. Avv. Andrea Dipré sono le ciliegine sulla torta delle varie iniziative.
Una cosa poi eccelsa (sempre in contrasto con uno dei miei tratti distintivi: la maniacalità linguistica) è la maniera in cui vengono bastardate e bistrattate le lingue: "Sboccin' like no tomorrow", "dopo l'after mattinero" e via dicendo, con l'accento milanese a guarnire. Il tocco di genio, vero genio, è infine quello di trovare lo slang giusto su cui fare leva, e dal Pagante ce l'hanno tutto: dal #balzare fino al #pettine come aggettivo, hanno pure #sbocciato prima di Gue'. E soprattutto, a differenza altrui, c'hanno l'età per usarlo senza #sbatti.


Dopo giorni con Pettinero in repeat, non posso che rendere onore a questi ragazzi, che fanno i giocolieri fra il serio e il faceto in una maniera tecnicamente ineccepibile anche quando sbava, proprio perché sono fighe anche le sbavature.
Entertainment puro, per divertirsi e divertire. Sarei molto più volentieri pagante ad un loro live anziché ad uno zeppo di predicozzi di qualche pensionabile talebano del rap italiano.

4 commenti:

  1. ci sta tutto, de gustibus! a me personalmente fan cagare. ma ci sta tutto con un altra etichetta: dance-barra-pop-barra-minchiata-barra-quellochetipare...ma non rap, non si può etichettare come rap.

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  2. si vabè ma non si può esaltare la mediocrità e l'ignoranza.

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    Risposte
    1. Prendimi come un salutista che per una volta si concede un salto al McDonald's ;-)

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    2. io direi più un vegetariano che si inietta un agnellino macinato in vena. :)

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