giovedì 16 gennaio 2014

GUEPEMARKETING

Forse senza nemmeno saperlo, Gue Pequeno sta seguendo al meglio una delle volontà di Gesù Cristo figlio d'Iddio: "Siate pescatori d'uomini".
E in un mare pieno di pesci, Mr "Vado a fatturare" ha saggiamente scelto di focalizzarsi sulla tipologia ittica più remunerativa: i boccaloni.

Guardandola con l'occhio del marketing, il Sig. Fini nel corso degli anni ha operato sul brand positioning del proprio prodotto (il rapper) secondo queste modalità principali:
  1. congelando la vecchia versione (il più stradaiolo "Guercio") e sviluppando una figura al passo con le esigenze di mercato attuali;
  2. proponendo un'immagine del proprio prodotto legata a lusso e belle donne (rigorosamente VIP);
  3. smussando la propria immagine di "maledetto" tramite il pensionamento dei discorsi sulla coca, optando per menzioni ad altre sostanze.
Così facendo:
  • il personaggio Gue è perfettamente calibrato per essere il sogno di svolta della massa giovane attuale, categoria sospesa a metà fra la voglia di diventar tronista e quella di fare (o farsi) il cantante;
  • viene percepito come bello e ricco, senza che necessariamente lo sia ('ste fatture, per lo meno, non le si è mai viste);
  • da un lato non si inimica né i media né i genitori, dall'altro continua ad apparire #fiko agli occhi della gioventù perché "minchia, ha detto MD!".
La strategia di marketing è valida, se non altro visto che funziona.
La rete di Cosimo nostro, infatti, è zeppa di pesciotti. Gente che per una foto sul tal rotocalco crede che il mifistato stia veramente con la tal vippina, o che per una foto su Instagram o una serie in TV crede faccia veramente quella vita 24/7. Perciò lo venera senza minimamente pensare che potrebbe anche essere una messinscena, intera o parziale; che insomma il ragazzo sia sì d'oro, ma placcato e non massiccio. Come se al mondo solo Fabrizio Corona potesse giocare sulla costruzione della propria immagine e creare ad hoc le combine coi paparazzi, con le starlette e tutto il carrozzone.

Parte delle effettive possibilità dell'universo, comunque, è che ciò che si vede sia completamente vero.
Dopotutto, Gue non sarebbe l'unico sulla terra ad essere ricco o a stare con delle belle donne. Quello che in questo caso differirebbe rispetto ad altri che "combinano e non sbandierano", però, sarebbe appunto lo sfoggio seriale. E qui mi rattristerei perché, come si sa, narcisismo ed esibizionismo hanno del patologico.

Il cuore del problema, comunque, ancora una volta non risiede nel personaggio ma nelle persone che lo seguono: quel tipo di poverini che all'autolavaggio fanno la foto in fianco al ferrarino di qualcun altro.
E nel car-wash dello spettacolo italiano, alla fin dei conti, G fa pure bene a mungere qualche Euro per lo scatto a questa inesauribile manica di sfigati.

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