mercoledì 12 novembre 2014

"GHEMON NON SPEZZA IL POLSO"

Di cazzate come nel titolo ne sto vedendo volare parecchie.
Una mandria di rosiconi critica quel che sotto sotto vorrebbe. Io mi distacco, ma resto con un dilemma.

In quella che per Nike è una campagna promozionale da cima a fondo, Ghemon, Kiave, MadBuddy, Johnny Marsiglia e Shocca sono per una metà i validi artisti che tutti conosciamo e per l'altra dei veri e propri "brand ambassadors". Ambasciatori del marchio sportivo più noto al mondo. Da qui l'invidia. Voto zero ai rosiconi della rete.

Vedere però 4 rapper dei più intelligenti mai avuti in Italia stringere un sodalizio con un tale marchio mi ha lasciato perplesso. E non per le classiche due cazzate in bocca ai soliti bastian contrari, antisistema con l'iPhone in tasca.
Ho sentito Ghemon prodigarsi contro la discriminazione sessuale, ho letto di Kiave con un progetto nelle carceri, sono saltato su per MadBuddy & Co. nel miglior pezzo del 2013 e, infine, stimo JM come stimo J. Cole. Tutto ottimo, e proprio per questo non mi spiego quale soluzione di continuità etica vi sia nel diventare veicoli di un'azienda che permette che i propri prodotti vengano sviluppati in queste condizioni:


Seguo da anni Jim Keady e il suo progetto "Team Sweat". Consiglio di cuore la visione.
Mi fermo qui, di fronte ad un discorso che potrebbe essere infinito ma che non credo sia giusto esaurire in solitaria. Invito i protagonisti della faccenda a farlo assieme, se lo vorranno. Così come chiunque stia leggendo queste righe.
Chi vuole chiudere in fretta la pratica, dia del rosicone pure a me e buonanotte.

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