Se ad alcuni servirà la fantasia, per gli ascoltatori di rap anni '90 è solo un esercizio di memoria.
Bastarono un manipolo di MC, fra cui due presidenti morti.
1995-1999, grosso modo. Qualcuno oggi dice old-school, ma chi c'era la ricorda come golden age. Periodo d'oro, non a caso. Un po' come se in letteratura il romanticismo, l'illuminismo e il verismo fossero accaduti contemporaneamente.
Fra gli esempi più significativi -ed assieme meno conosciuti- c'è quello dei Dead Prez. I "presidenti morti" per l'appunto, vale a dire i due ancora vivi e vegeti Stic.Man e M-1. Interessanti da (ri)scoprire anche perché il secondo è oggi parecchio attivo proprio in Italia assieme a Bonnot, scuderia Assalti Frontali.
Approfondendo su 3 dei tanti meritevolissimi passaggi della loro discografia:
1) La visione sulla ricchezza
Qui la radice di ciò che anni dopo li portò a rispondere a Get rich or die tryin' di 50 Cent con il mixtape Get free or die tryin'. Mentre la filosofia dei più si concentrava sul far soldi, la loro si basava sul cercare libertà.
2) Le donne
In un panorama che avrebbe presto preso una pronunciata piega verso l'esaltazione della femmina-oggetto-cagna, M-1 e Stic.Man erano il duo di "Mind Sex", pezzo che celebra l'attrazione mentale, l'intesa, le buone intenzioni.
In un panorama che avrebbe presto preso una pronunciata piega verso l'esaltazione della femmina-oggetto-cagna, M-1 e Stic.Man erano il duo di "Mind Sex", pezzo che celebra l'attrazione mentale, l'intesa, le buone intenzioni.
3) Attivismo e coscienza sociale
Una costante della loro attività, affrontata a mezza via fra l'istinto da Black Panther, l'eredità di Malcolm X come dei Public Enemy, e la metodica dei samurai. Talvolta con degli eccessi o delle deviazioni, che però è bene ci siano. Perché quel che ci rimane sono testi su cui ragionare, mai pezzi da bersi passivamente.
L'album Let's get free è probabilmente il culmine di tutto ciò.
Una costante della loro attività, affrontata a mezza via fra l'istinto da Black Panther, l'eredità di Malcolm X come dei Public Enemy, e la metodica dei samurai. Talvolta con degli eccessi o delle deviazioni, che però è bene ci siano. Perché quel che ci rimane sono testi su cui ragionare, mai pezzi da bersi passivamente.
L'album Let's get free è probabilmente il culmine di tutto ciò.
Vale la pena di soffermarsi su ogni testo. Per chi avesse difficoltà, Genius.com rimane la miglior fonte di testi con spiegazioni. A chi volesse approfondire con altro materiale lascio il gusto della ricerca personale in rete.
Resta da riflettere su cosa sarebbe oggi il rap se questo approccio fosse riuscito ad affaermarsi come il più diffuso. Mancò veramente poco, in quell'epoca che fu loro come di colleghi quali Tupac, Talib Kweli, Mos Def, Common ed altri.
Oggi rimangono alcuni discepoli ed eredi, come Kenn Starr, Oddisee e J. Cole in un certo qual modo. Questo solo per parlare degli USA, poi ogni nazione ha i suoi, Italia compresa.
Rimane il fatto che si tratti sempre di una parte marginale, una nicchia nella ex-nicchia ora fattasi fenomeno di massa. Con talvolta dei meravigliosi exploit, quali ad esempio Youssoupha in Francia e Mezzosangue in Italia, ma un mare d'immondizia al largo di queste lagune troppo preponderante per far sì che, viste dal satellite, le acque possano complessivamente essere percepite come immeritevoli della nomea di discarica.
Nessun commento:
Posta un commento