mercoledì 3 giugno 2015

LOSCHE MANOVRE DELLE ETICHETTE DISCOGRAFICHE

Passa il tempo, non cambiano però i trucchetti. Nonostante ora siano persino più identificabili che negli anni '90, la maggior parte degli ascoltatori di musica ne resta ancora abbindolata.
Avendo piene le palle di sentirmi dare del critico/bastian contrario/mai contento, fornisco con questo post una serie di elementi concreti sulla base dei quali potersi fare un'opinione diversa da quella della massa inconsapevole. Prendetemi come fossi un prestigiatore che, scassatosi 'a uàllera, svela alcuni trucchi del mestiere.
#1: TUTTO E' UNA VETRINA
Sottotitolo: e quasi sempre noleggiabile.
Questo è il concetto di base. Ogni spazio fisicamente occupabile è una vetrina e in quanto tale bisogna impossessarsene. Sono da intendersi tali le copertine delle riviste, le partecipazioni a festival, le iniziative politiche, gli in-store. Tutto. Avesse un display anche la tavoletta del cesso, sarebbe una lotta per cercare di arrivarci.
La differenza fra l'artista che paga/che non paga/che viene pagato sta tutta nella proporzione. Esempio: al medesimo festival c'è l'artista che vi accede pagando, quello un po' più noto al quale "abbuonano la tariffa" perché ambo le parti ottengono qualcosa così, e infine c'è quello che viene pagato perché con la sua presenza impreziosisce l'evento. Se può apparire scontato, tocca tenere a mente che parecchi artisti di successo sono passati attraverso le 2 fasi precedenti la terza menzionate sopra. Non l'avessero fatto, probabilmente non sarebbero chi sono.

#2: CLASSIFICHE TRUCCATE
Oggi succede con iTunes e qualche centinaia di Euro. Prima del digitale, invece, era consuetudine per le etichette (in base al proprio potere economico) pompare i propri risultati riacquistando copie immesse sul mercato. Esatto: come se l'agricoltore andasse dal fruttivendolo a ricomprare la propria verdura per far risultare sui registri che la sua roba è la più richiesta E QUINDI la migliore.
Sistema che ha sempre funzionato bene nella discografia e che sicuramente prosegue tutt'ora, seppur in misura minore data sia la crisi che la diversificazione dei media.

#3: NUMERI TRUCCATI
La versione 2.0 della faccenda di cui sopra. Diffusissima poiché "a portata di smanettone". E nonostante sia sotto gli occhi di tutti, anche solo il dubbio che alti numeri possano essere collegati ad un seguito reale crea un "effetto calamita", come quando ai buttafuori di un locale viene dato ordine di tenere sempre un tot di gente all'entrata anche se il locale dentro è tutt'altro che colmo: i passanti credono vi sia il pienone, "se è pieno vuol dire che è una figata", e via che il meccanismo scatta e al pienone o quasi ci si può davvero arrivare.
Nel rap c'è pure il vantaggio che una cosa del genere funziona anche fra artisti stessi, che -non scordiamoci MAI- nel 98% dei casi sono dei completi morti di fama. Ecco che allora scattano le collabo e si passa ad un livello superiore. Poi si ingrana fisiologicamente e, poco o tanto, il resto vien da sé. Il più è fatto, lo scoglio è passato.

#4: PASSAGGI MEDIATICI A PAGAMENTO
L'esempio delle grandi radio e TV musicali: in bassa rotazione ci si può tranquillamente arrivare in maniera genuina (così è stato per me e vari altri). Talvolta anche in media rotazione. L'alta rotazione però è un capitolo a parte: tot passaggi giornalieri costano tot, quindi giù il gettone o vaffanculo. Questa la voce del sistema d'alto livello.
Come si arrangiano le case discografiche, quindi? O pagano, o nel migliore dei casi optano per un "cordiale controricatto": se io rappresento la major XYZ Records e in Italia c'interessa lanciare massicciamente 1-2-3 artisti nuovi del nostro roster, io premo sul fatto che sotto contratto abbiamo anche la star planetaria Tal Dei Tali. Se tu grande radio/TV vuoi organizzare un'ospitata, un'esclusiva o cos'altro con Tal Dei Tali, io posso decidere sì o no. Quindi sediamoci, mettiamoci d'accordo, la mia major ti dà l'opportunità di avere la star per la tua diretta, evento annuale o cos'altro. Per te ciò si traduce in maggior seguito e maggiori introiti pubblicitari.
-Va bene così?
-No, guarda, non ci siamo del tutto...
-Ok, allora facciamo che la mia major mette sul piatto anche dei soldi, ma a questo punto ci lanciate in media rotazione anche un prossimo artista che avremo fra 6 mesi.
-Perfetto! Stringiamoci la mano e pippiamoci 'sta botta.

#5: CONTROLLO ACCESSI & CAMBIO MERCI
Sulla base del punto precedente:
-Siamo d'accordo eh: i competitor di Tal Dei Tali ce li tenete fuori dai coglioni
-Mettiti nei miei panni, uaglio': come cazzo faccio? Questi ci pagano, noi siamo una radio commerciale. Non prenderla sul personale, fosse per me...
-E vabbè, 'fanculo cazzo. Dimmi quanto, quanto porcoddue che ci mettiamo d'accordo...
-Eh ma vedi, non è che si può così...
-Dai forza...aggiungiamo questa cifra (inserire quattro zeri)
-A far così, guarda, il meglio che ti posso proporre io è che loro li teniamo in media rotazione
-E bom, OK, andata va'. Minchia, mi stai rovinando...
-Maddài che siete pieni di grano...pippiamoci 'staltra botta, va'.
(Segue sniffata e minutino di ripiglio)
-Però allora mi prendete anche mio figlio come conduttore a 'sto punto, che se non gli do qualcosa da fare mi finisce in comunità
-E che cazzo aspettavi a dirmelo? Ci conosciamo da vent'anni, lo sai che per cose del genere non c'è problema. La tipa bionda che ti scopavi, non te l'ho mica piazzata subito?
-Sì sì, porcoddue, grazie fraté. Il Dompero lo pago io stasera.

Questi sono esempi cardine. La lista non comincia né finisce qui.
E' cambiata anche a voi la prospettiva?

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